Emma Lee Bennett sarà con noi al Romance Book Party!
Emma Lee Bennett allieterà il Romance Book Party con la sua presenza e incontrerà i lettori a Napoli il 1 giugno 2025.
L’autrice, esponente del genere misto, si è raccontata a noi del RBP: in attesa del nostro Festival del Romance, non perdetevi questa intervista!
Due chiacchiere con Emma Lee Bennett
Raccontaci qualcosa di te!
Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza non facili. A causa della mia dislessia a scuola ero meno di niente e all’esame di Maturità Classica il docente della Commissione disse: “un tema troppo originale, bastava descrivere le opere di Leopardi seguendo una cronologia storica, come hanno fatto tutti”. Avrei voluto rispondergli che non ero una animale da addomesticare secondo gli standard che la scuola imponeva. Il mio testo era originale, sì, ma corretto. Ovviamente non dissi nulla.
La mortificazione crebbe quando iniziai Giurisprudenza: immaginate cosa significhi ricordare a memoria leggi, articoli e norma, quando c’è di mezzo dislessia e discalculia? Certo, la morte di mia mamma ha avuto il suo peso in tutto questo. Avevo quattordici anni e frequentavo la Quarta Ginnasio.
Quali sono, invece, i tuoi pregi, i tuoi difetti, le tue ambizioni, i suoi sogni?
Il mio pregio migliore è anche il mio difetto: annullo me stessa per gli altri, spesso rimanendo indietro. La mia ambizione è avere una Casa editrice grossa alle spalle perché sono stanca di stare dietro a tutto da sola, lo faccio dal 2016, a parte un breve intermezzo con una piccola CE che poi ho lasciato. Chi non ci sta dentro non comprende quanto sia faticoso e alienante la scelta di scrivere in self. Oltre al dispendio economico, c’è quello di energie e tempo sottratti alla famiglia e a sé stessi. Ma l’amore per la scrittura mi fa sacrificare volentieri.
Uno dei miei sogni è vivere negli USA, possibilmente in un Ranch, lo so, fa ridere! Altro sogno, che si sta realizzando, è vedere i miei romanzi tradotti. Un’agenzia mi ha contattato e ha deciso di investire sulla mia serie storica, The Northcliff Series. Due dei cinque volumi sono già tradotti in spagnolo. Entro due anni saranno tutti tradotti anche in inglese, francese, tedesco e portoghese.
Il rapporto con la scrittura
Cosa scrivi?
Scrivo il cosiddetto genere misto, in cui c’è sempre una trama romance parallela a quella thriller o mistery, dark, contemporanei o storici. Prediligo alcuni trope, come il grumpy/sunshine, ma non mi fossilizzo mai. Però devo ammettere che ho una predilezione per gli anti hero. Le tematiche che affronto sono molto delicate, come violenza sessuale, abusi fisici e psichici, razzismo, omofobia, discriminazione di ogni tipo, anche religiosa. Non esprimo mai il mio pov, ma lascio che i miei personaggi parlino da soli dimostrando la loro crescita all’interno del loro viaggio.
Qual è la tua storia come scrittrice?
Da bambina scrivevo diari giornalieri, diari dei sogni, diari di fatti accaduti e poesie. La mia passione per la lettura di romanzi storici è sempre stata forte e quando da adulta mi è stato regalato un IPad mi sono messa a scrivere una scena incredibile che mi era giunta lì per lì… era Il Duca che mi parlava. Ho scritto la Trilogia Il Duca dal 2012 al 2015, circa 1500 pagine, pubblicate nel 2016. Come primo tentativo – a dirla tutta molto azzardato, considerata l’entità dell’opera – fu un successo immediato: circa 7000 ebook in pochi mesi.
Purtroppo è stato allora che ho fatto le mie prime brutte esperienze con invidie e gelosie per me incomprensibili. Ma ho capito che facevano parte del gioco e ho deciso di essere quel tipo di scrittrice che fa il proprio lavoro con impegno e passione, con continui studi di approfondimento, senza badare a polemiche sterili. Io scrivo e basta. C’è da dire che in questo ambiente ci sono persone fantastiche, conosciute sui social o agli eventi letterari. Avere questa passione in comune ci lega molto. E poi ci sono i lettori, la mia benzina, il motivo per cui ho sempre voglia di scrivere e stupire.
… e con la scrittura
Che lettrice sei stata, invece?
Ho esordito come lettrice con Jane Austen, Georgette Heyer, Julie Garwood, Catherine Coulter, Kathleen Woodwiss. Alcune scrivevano anche thriller ed è stato grazie a loro che ho deciso di specializzarmi nel genere misto, dove mistero e romance si fondono in “dosi” eguali. Avrei voluto trovare più libri così. L’apice di questo impegno è il mio ultimo romanzo I segreti di Hidden Creek, perfetto esempio di genere misto. Per questo motivo ho trovato affinità con Ana Huang, Sagara Lux, per certi versi anche con Lucy Score.
Cosa ti ispira a scrivere?
Tutto mi ispira a scrivere, narrare, spiegare. Mi piace la scrittura creativa. Il mio stile è fortemente influenzato dagli studi di sceneggiatura. Mi piace inventare beat che danno il senso dell’azione (emotiva e fisica), creare sequenze (serie di scene) che vanno a modificare il valore del gioco, in un’altalenante serie di conflitti che portano al climax finale. Durante questo processo mi immergo nella storia e la vedo come se fosse un film o una serie tv.
Non è mai facile spiegare perché scrivo. È qualcosa che nasce nel profondo, desiderio di vivere tutte le vite di cui narro, voglia di spiegare cosa avrei fatto, se un certo evento fosse capitato o non fosse capitato. E ancora, è fame di conoscenza delle emozioni più disparate, belle o brutte che siano; necessità di scoperchiare il vaso di Pandora ed eviscerare il cuore per spulciarne i sentimenti. È mettersi alla prova per comprendere fin dove posso spingermi, quanto sono audace o coraggiosa o paurosa. È sostanzialmente un bisogno cocente di avere tutto quando, nella realtà, tutto non si può avere.
I progetti per il futuro
Cosa stai scrivendo ora?
Sto scrivendo il primo di una Collection di genere misto, Dark Thriller Romance, con una tematica forte e controversa. Una piccola anticipazione: i due protagonisti si trovano di fronte a scelte difficili. Legge o Giustizia? Giusto o sbagliato? Lecito o proibito? La devianza che spinge oltre il proibito. Gli altri romanzi della Collection sono ambientati nella stessa città e narrano le vicende di una serie di personaggi collegati ai protagonisti del primo volume.
Photo Credit: Emma Lee Bennett on Instagram